mercoledì 26 maggio 2010

TESSERAMENTO!


per qualsiasi informazione: giovanicomunisti.pn@gmail.com
3465142086(Giulio)
3929833644(Gian)

lunedì 19 aprile 2010

RAGGAE DANCEHALL ANTIFASCISTA



UNA DANCEHALL CONTRO IL FASCISMO, IL RAZZISMO, IL LEGHISMO!

Per festeggiare il nostro 25 Aprile!

Reggae, Dancehall, Rocksteady, Hip Hop

Prezzi POPOLARI!
( BIRRA A 1€!)

per info:
Gian: 392/9833644
Giulio: 346/5142086

Mail: giovanicomunisti.pn@gmail.com

giovedì 8 aprile 2010

Porcìa (PN) - Aperitivo Reggae


Aperitivo di conoscenza e di autofinanziamento dei Giovani Comunisti di Pordenone.
Tutti sabato 10 aprile in piazza a Porcia per conoscerci, parlare, confrontarci con il sottofondo di musica reggae, dancehall, rocksteady, hip hop.
Soundsystem dei RED PANTHERS KILLAH, reggae dancehall, Bologna

CON BAR A PREZZI POPOLARI!

Info:

giovanicomunisti.pn@gmail.com


MAPPA!


domenica 7 marzo 2010

8 marzo, una festa morta?

Decreto d’urgenza, urgenza democratica!



Alla fine il decreto è arrivato. Dopo un brevissimo “notturno” Consiglio dei Ministri- è iniziato dopo le 21:00 e alle 21:45 tutto era già stato approvato - in una Roma fredda e piovosa. «Speriamo di poter ritornare a dare diritto di voto ai nostri elettori del Lazio e della Lombardia», aveva detto Berlusconi prima di entrare. Detto fatto, il "decreto interpretativo" è arrivato. Le righe che segnano la fine della cara Democrazia Parlamentare Italiana, prevedono (articolo 1) che «il diritto all'elettorato attivo e passivo sia preminente rispetto alle formalità», per poi stabilire (articolo 2) che ci sono 24 ore di tempo, a partire dall'accettazione delle liste, per sanare le eventuali questioni di irregolarità formale. Una norma transitoria stabilirebbe che - solo ed unicamente per quanto riguarda le elezioni regionali che si terranno in Lazio e Lombardia - lo start delle 24 ore sia da intendersi non dal momento di accettazione delle liste, ma da quello di attuazione del decreto. Infine, nell'articolo 3 si stabilisce che con ogni mezzo di prova si potrà dimostrare di essere stati presenti nell'ufficio competente al momento della chiusura della presentazione delle liste.
Firma Lesta Napolitano (speriamo che dopo questi mirabolanti provvedimenti non ci accuseranno di vilipendio alla Repubblica) ha infine emanato il decreto legge finalizzato ad una rapida e certa definizione delle modalità di svolgimento della consultazione elettorale, una volta verificato che il testo approvato dal Consiglio dei ministri “corrispondeva alle caratteristiche di un provvedimento interpretativo della normativa vigente.”
Lasciamo ancora una volta commenti e libere imprecazioni ai lettori.

I Giovani Comunisti, presidiano da stamane le Prefetture di tutta Italia, contro quello che ai nostri occhi appare come l’ultimo colpo di vanga inflitto alla Democrazia Italiana. Siamo certi che per quest’omicidio nessun uomo verrà processato, né meno ancora condannato.Ma essere partigiani è oggi un compito che ci impone di opporci con tutte le forze ai delitti di chi quotidianamente lavora per distruggere la nostra libertà di cittadini.

Se l’apologia del Fascismo è ancora un reato, ci sentiamo di accusare pubblicamente questo Governo ed il suo decreto.

sabato 6 marzo 2010

sLeghiamoci dal Razzismo


In Italia ci sono 4 milioni di cittadini stranieri, che lavorano (contribuendo per il 9% del pil nazionale), pagano le tasse, finanziando le pensioni dei nostri anziani e la cassa integrazione dei lavoratori italiani, e mandano a scuola i loro figli, che costruiscono con i figli degli italiani la nuova generazione del futuro.

Anche l’Italia ha conosciuto il fenomeno dell’emigrazione, come la fuga dei cittadini del Sud Italia dal meridione verso i poli industriali del nord, subendo le peggiori vessazioni (ricordiamo i cartelli con su scritto “qui non si affitta ai meridionali”), oppure le migrazioni dei nostri nonni nelle Americhe e negli altri paesi europei, ricevendo in cambio maltrattamenti e angherie (come dimenticare negli Usa la ”caccia all’italiano” sporco, che ruba e portato etnicamente alla delinquenza). Quindi gli italiani, più di qualsiasi altro, dovrebbero sapere cosa si prova ad essere discriminati ed emarginati; ma nonostante ciò il governo italiano vara misure legislative, come le leggi sulla sicurezza, che non hanno niente da invidiare alle leggi razziali del ’38. Misure che impongono l’obbligo di denuncia dei clandestini nelle scuole e negli ospedali, che vietano di contrarre matrimonio fra italiani e clandestini o che impediscono ai genitori non in regola di registrare i loro figli all’anagrafe. La questione dell’immigrazione viene affrontata come problema di ordine pubblico, con la criminalizzazione di persone colpevoli di non avere un pezzo di carta e con il non riconoscimento di diritti fondamentali e universali, come la legge sul welfare del governo regionale che limita l’accesso ai servizi sanitari solo ai cittadini comunitari residenti sul territorio da almeno 36 mesi (quindi paradossalmente cittadini veneti “padani” residenti da meno tempo non avrebbero diritto ai servizi). A tutto questo si aggiunge il clima di odio etnico e l’incitamento alla violenza da parte della lega nord, partito di governo, con proposte scellerate come l’idea del ministro degli Interni di prendere le impronte digitali ai bambini rom o l’intenzione (poi smentita) del sindaco di Azzano X di registrare gli immigrati di religione islamica. Proposte che richiamano da lontano ideologie criminali sconfitte dalla storia. Ma la risposta della cittadinanza non si è fatta attendere, mostrando di non essere assopita all’indifferenza o di essere succube del razzismo istituzionale; ne sono dimostrazione la grande manifestazione del 17 ottobre a Roma e le più recenti iniziative del Primo Marzo in tutta Italia, rilevando la vera faccia di un Italia ancora solidale con i più deboli e gli oppressi. La bellissima piazza XX settembre di Pordenone ci ha mostrato una piazza colorata, multietnica e multiculturale (quale è l’Italia), che fa dello scambio di idee un valore. Come gli ultimi fatti di cronaca ci insegnano, da Rosarno a Castel Volturno, gli immigrati sono l’unica realtà sociale, che vessata e distrutta dalle mafie del Meridione ha la forza di ribellarsi, organizzarsi e rialzare la testa; qui nel nord Italia la presenza dei migranti nelle fabbriche va a rinfoltire le organizzazioni sindacali e di lotta, contribuendo così ad una migliore rivendicazione dei diritti di tutti.

Le loro lotte sono anche le nostre, abbattiamo alla radice il cancro del razzismo e della discriminazione, Opponiamo alle divisioni che vogliono creare all’interno della società, alla guerra tra i poveri, un unione , per diventare tutti noi più forti e decisi a cambiare il nostro futuro

MAI COME VOI! (6 Marzo)




Non contate sul nostro silenzio ma solo sulla nostra rabbia

PERCHÉ GIOVANI COMUNISTI

A differenza di quanto i pregiudizi mediatici ci insegnano, essere comunisti nel 2010 ha ancora senso; Noi giovani comunisti di Pordenone lo dimostriamo.

Il comunismo nasce come critica alla società capitalista, basata sulle ineguaglianze sociali, sullo sfruttamento e sul profitto e sul guadagno di pochi, noi siamo della idea che ancora oggi ci sia bisogno di una alternativa radicale di sistema.

Non siamo un gruppo di nostalgici, ma dei giovani consapevoli, che vivono la città e ne segnalano le contraddizioni ed i limiti, cercando incessantemente di cambiare lo stato di cose presenti, in modo di trasformare radicalmente la provincia in cui viviamo.

PERCHÉ IL PARTITO

Critichiamo con convinzione il clima antipolitico ed antipartitico che si respira quest’oggi in Italia.

Per quanto sia vero che i principali partiti si basino su logiche di opportunismo e di clientelismo(come il PDL e il PD) è, a nostro avviso, giusto non generalizzare il tutto.

Bisogna ritornare a creare reali partiti di massa, costituiti da persone oneste che si basano sull’apportare un vento di cambiamento alla società.

E’ necessario riappropriarsi dei partiti in quanto , a differenza di un movimento, non si basano su spinte dovute all’attualità, ma permangono nel tempo, si organizzano in maniera migliore, consentono un rapporto migliore con le istituzioni e non sono monotematici ma affrontano ogni situazione con un punto di vista collettivo, in modo da rispondere più proficuamente alle esigenze di tutti i cittadini.

COME AGIRE A PORDENONE

Scuola: Vogliamo riaffermare la centralità degli studenti all'interno della vita scolastica e della vita pubblica, vogliamo rivendicare il diritto allo studio, rifiutiamo completamente la (Contro)Riforma Gelmini, intendiamo sconfiggere l'apatia che aleggia all'interno degli istituti della provincia pordenonese appoggiando le forme di protesta individuali e collettive che si affermano nei vari istituti il tutto cercando di unire le lotte e le proteste dei lavoratori della scuola e dei genitori, e quindi non solo giovanili.

Spazi sociali: Pordenone è una città che manca di spazi di aggregazione giovanile fruibili gratuitamente, o quasi; chi vive questa città ha bisogno di luoghi laici ed aperti e non contaminati dalla cultura del bar, siamo stufi di vedere le nostre piazze principali, non come luogo di socialità, ma solo di commercio e profitto, ormai più paragonabili ad un atrio di un centro commerciale che a luoghi di espressione giovanile.

Antifascismo ed Antirazzismo: La discriminazione razziale e la xenofobia sono portate avanti dalla destra neofascista(Forza Nuova, Casapound) ed anche da quella reazionaria ed istituzionale(Lega Nord in primis).

Come Giovani Comunisti ci facciamo portatori dei valori antifascisti della Costituzione Italiana, nata sulle montagne di questo Paese dalla Resistenza Partigiana, e lottiamo per l’uguaglianza, la libertà , la convivenza civile ed i diritti per tutti/e senza distinzione di razza, genere, religione, appartenenze sociali e politiche, contro la politica della paura, della diffamazione e della repressione del dissenso portata avanti in questo paese.

La nostra prerogativa sarà quindi la presenza costante e fisica all'interno della politica e della vita pubblica cittadina, con una maggiore attenzione alle tematiche giovanili e studentesche, cercando di proporre sempre e comunque l'ideale comunista di radicale trasformazione dello stato di cose presenti e di lottare per risolvere i vari problemi che coinvolgono da vicino la nostra realtà provinciale

«Ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno.»



SLEGHIAMOCI DAL RAZZISMO!

domenica 7 febbraio 2010

Comunicato Stampa per la conferenza provinciale dei Giovani Comunisti

Il 31 gennaio 2010 i Giovani Comunisti della Federazione di Pordenone hanno svolto la loro conferenza durante la quale hanno rinnovato gli organi dirigenti, deciso la linea politica da adottare e designato un delegato per la conferenza nazionale che si terrà a Roma dal 19 al 21 febbraio 2010.
I Giovani Comunisti di Pordenone, hanno quindi nominato un coordinamento composto da tre persone(Marta Bottos, Giulio Vianello, ) e due coordinatori (Diletta Martin e Gianluca Giannetto, il quale andrà a Roma).
Importante è l'età dei componenti degli organi dirigenti, con ben tre ragazzi di età inferiore ai 20 anni, di cui due ancora minorenni; questo è fondamentale perché dimostra che i Giovani Comunisti di Pordenone, non sono un'organizzazione di “nostalgici”, ma un gruppo di giovani che vive la città e la Provincia e ne segnala le contraddizioni ed i limiti e si adopera per modificare lo stato di cose presenti.
Il rinnovamento giovanile dell'organizzazione continuerà per affermare, anche negli anni venturi, e soprattutto confermare il lavoro degli ultimi mesi e per far divenire i Giovani Comunisti un organizzazione centrale all'interno di Pordenone.
La linea politica uscita dalla conferenza ruota attorno a vari punti cardine:
• Scuola: Riaffermare la centralità degli studenti all'interno della vita scolastica e della vita pubblica, rivendicazione del diritto allo studio, rifiuto completo della (Contro)Riforma Gelmini, sconfiggere l'apatia che aleggia all'interno degli istituti della provincia pordenonese appoggiando le forme di protesta individuali e collettive, cercando di incoraggiare un'informazione corretta contro i soprusi e le contraddizioni di dirigenti scolastici e non solo, promuovere sempre e comunque l'idea di una scuola laica pubblica e di tutti contro gli inquinamenti dei poteri forti regionali e nazionali.
Il tutto cercando di unire le lotte e le proteste dei lavoratori della scuola e dei genitori, e quindi non solo giovanili, questo tramite anche il Partito della Rifondazione Comunista ed il Circolo della Scuola e dell'Università di futura fondazione.
• Antifascismo ed Antirazzismo: Come gli ultimi, cupi, tempi dimostrano, le ideologie razziste che sembravano sconfitte dalla Storia stanno dilagando in tutto il territorio.
La discriminazione razziale e la xenofobia sono portate avanti dalla destra neofascista(Forza Nuova, Casapound) ed anche da quella reazionaria ed istituzionale(Lega Nord in primis).
Come Giovani Comunisti ci facciamo portatori dei valori antifascisti della Costituzione Italiana, nata sulle montagne di questo Paese dalla Resistenza Partigiana, e lottiamo per l’uguaglianza, la libertà , la convivenza civile ed i diritti per tutti/e senza distinzione di razza, genere, religione, appartenenze sociali e politiche, contro la politica della paura, della diffamazione e della repressione del dissenso portata avanti in questo paese.
• Spazi Sociali: Ci uniamo al grido di protesta levato dal Collettivo AUTpn con l'iniziativa del Social Lab e la appoggiamo con convinzione.
Pordenone è una città che manca di spazi di aggregazione giovanile fruibili gratuitamente, o quasi; chi vive questa città ha bisogno di luoghi laici ed aperti e non contaminati dalla cultura del bar, siamo stufi di vedere le nostre piazze principali, non come luogo di socialità, ma solo di commercio e profitto, ormai più paragonabili ad un atrio di un centro commerciale che a luoghi di espressione giovanile.
• Crisi e Precariato: Riteniamo l'ultima crisi economica dovuta ad un sistema economico errato, concentrato sul profitto e sul guadagno di pochi e rilanciamo con ancora più forza la ricerca di un'alternativa di sistema che si basi sui bisogni e sulla necessità di tutti senza alcuna esclusione ed intendiamo esprimere la nostra assoluta solidarietà e collaborazione ai lavoratori ed alle famiglie colpite dalla crisi.
Vogliamo porre anche l'attenzione sulla piaga sociale del precariato, piaga che colpisce soprattutto i giovani che escono dalle scuole e dalle università e sosteniamo la campagna per l'abolizione della Legge 30(detta anche Legge Biagi), per evitare ai più giovani, e non solo, il rischio reale che la precarietà diventi una conseguenza naturale e garantire un futuro stabile e sicuro per tutti.
La nostra prerogativa sarà quindi la presenza costante e fisica all'interno della politica e della vita pubblica cittadina, con una maggiore attenzione alle tematiche giovanili e studentesche, cercando di proporre sempre e comunque l'ideale comunista di radicale trasformazione dello stato di cose presenti e di lottare per risolvere i vari problemi che coinvolgono da vicino la nostra realtà provinciale.
Il Coordinamento

lunedì 25 gennaio 2010

MAI PIU' : Incontro pubblico in occasione della Giornata della Memoria


Mai più campi di concentramento e sterminio, nazismo/fascismo, razzismo e intolleranza.

Per l’uguaglianza, la libertà , la convivenza civile e i diritti per tutti/e senza distinzione di razza, genere, religione, appartenenze sociali e politiche

Presentano:
Arianna de Maio Simboli: studentessa, Giovani Comunisti/e di Pordenone
Michele Negro: a nome degli organizzatori

Storie e testimonianze:
•Reduce dai campi di concentramento, ANED (Associazione Nazionale ex Deportati)
Mario Bettoli, ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia)
Stefano Raspa, co-regista del film-documentario “The Gonars Memorial”
Eddj Ntumba Immigrato


Con proiezione di video di racconti sui campi di concentramento in Europa e in Friuli


A cura di: Partito Rifondazione Comunista-Federazione della Sinistra di Pordenone, Giovani comuniste/i, Associazione Immigrati di Pordenone, Circolo Arci Monterale Valcellina, Comitato per il 25 aprile

“È avvenuto, quindi può accadere di nuovo: questo è il nocciolo di quanto abbiamo da dire.”
(Primo Levi)