domenica 30 gennaio 2011

Nuovo coordinamento provinciale

L'undici dicembre 2010 con un attivo ufficiale i Giovani Comunisti della Federazione di Pordenone, dopo la relazione del compagno coordinatore uscente Gianluca Giannetto, hanno eletto il nuovo coordinamento provinciale e si sono dati una linea politica programmatica votando il documento politico presentato.

I giovani comunisti di pordenone, che si presentano già da tempo come un'organizzazione giovanile forte della sinistra pordenonese, si impegneranno maggiormente nel saper interpretare i limiti, le contradizioni della città e i disagi giovanili, ma riuscendo a dare delle risposte concrete ai ragazzi. Sarà nostro compito essere presenti all'interno della vita sociale e pubblica cittadina, in maniera costante, e farci portatori delle istanze delle giovani generazioni per rivendicare qui ed ora una società diversa.


Ecco il documento politico votato:

SCUOLA E UNIVERSITA’

La sensibilità per il mondo della scuola caratterizza fin dalla nascita l’azione dei Giovani Comunisti a Pordenone. L’impegno nella rappresentanza studentesca dei nostri iscritti rappresenta un motivo di orgoglio per tutto il partito. La creazione di quattro liste studentesche di sinistra (Studenti in Movimento) in altrettante scuole della provincia (Leopardi-Majorana, Kennedy, Ipsia mobile, Grigoletti) è frutto di un lungo lavoro politico capillare ed organizzativo durato due anni. Di conseguenza è stata straordinaria la vittoria della nostra lista alle elezioni studentesche al Kennedy, grazie al lavoro dei candidati giovani comunisti, che hanno saputo coinvolgere gli altri studenti nel loro lavoro politico. Diverso il risultato politico all’Ipsia mobile, la cui sconfitta dipende sopratutto dall’incapacità del referente di quell’istituto, e al Majorana, che ha visto un fallimento assoluto delle elezioni rispetto all’anno scorso con un solo eletto. La causa di ciò va vista principalmente nella non sufficiente campagna di confronto e dibattito con gli altri studenti, confidando troppo ottimisticamente nella spinta propulsiva avvenuta l’anno scorso con la vittoria della lista organizzata dai Giovani Comunisti.

Nonostante ciò ricordiamo con soddisfazione la manifestazione provinciale della Cgil dello scorso 12 marzo, in cui, pur essendo una manifestazione sindacale, ha visto la partecipazione di 200 studenti, dietro uno striscione firmato Giovani Comunisti Pordenone e con i giovani manifestanti che tenevano in mano le bandiere del partito. Come ricordiamo la manifestazione studentesca delle scorso otto ottobre, organizzata e portata avanti dalla sola forza dei gc, portando in piazza 700 studenti, che si riconoscevano nelle nostre parole d’ordine. Manifestazione conclusa con un’assemblea pubblica, che è stato il momento più alto di democrazia e partecipazione dal basso che la provincia abbia mai visto.

Tuttavia se una critica al nostro lavoro va fatta, si deve dire che la manifestazione del 23 novembre scorso è stata una caduta rovinosa rispetto alle mobilitazioni passate, dovuto alla disorganizzazione dell’evento, al mancato coinvolgimento degli studenti e all’ improvvisazione politica, sfociata nel farsesco con il tentativo andato male di occupazione della scuola. Come critichiamo l’operazione verticistica di creazione di un coordinamento degli studenti medi pordenonesi, senza nessuna vera discussione fra i numerosi studenti che hanno partecipato alle nostre iniziative di protesta e proposta.

Affinché tali sconfitte non capitino più noi dobbiamo saper sfruttare questo momento di rabbia collettiva di fronte alla probabile caduta del governo mettendoci in gioco, non solo nelle scuole superiori, ma anche nelle università, padroneggiando le idee e le proteste in atto per il rilancio e la difesa del diritto allo studio, della laicità della scuola, per una scuola pubblica, di massa e di qualità per tutte e tutti.

Pordenone è una città notoriamente studentesca, sarà quindi nostro compito riaffermare la centralità della scuola nella vita pubblica, incalzando gli studenti e sconfiggendo l’apatia e il disinteresse che naviga nei nostri istituti: questo lo si fa attraverso campagne di controinformazione degli studenti riguardo le riforme Gelmini.

E’ oltremodo necessario la creazione in ogni istituto della città di collettivi studenteschi, con il contributo dei giovani comunisti (che a Pordenone rappresentano la punta organizzativa più avanzata a livello studentesco), collettivi che abbiano a cuore il diritto allo studio degli studenti e il futuro dei giovani, apportando nella discussione pubblica la centralità della scuola. Sarà poi compito del già presente coordinamento degli studenti di Pordenone coordinare le varie realtà organizzate nelle scuole, per un azione comune e quindi più efficace. Come è nostro compito anche una comune collaborazione con le altre realtà del mondo della scuola come il coordinamento degli insegnanti precari, il coordinamento dei genitori e la Cgil scuola, creando un fronte comune di rivendicazione di una scuola a misura di chi ci studia e ci lavora.

AMBIENTE

La tutela dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile sono temi sempre attuali e sentiti dai giovani.

Perfino l’Ue liberista e tecnocratica ha adottato una nuova strategia strettamente legata alla politica del cambiamento climatico e sottolinea l’importanza dell’istruzione, della ricerca e dei finanziamenti pubblici per lo sviluppo di nuovi modelli di produzione e di consumo sostenibili. Dobbiamo quindi sostenere proposte e idee in grado di rendere compatibili le politiche industriali ed economiche con la tutela dell’ambiente e la sicurezza dei cittadini.

E’ necessario una politica di riconversione ambientale ed ecologica dell’economia e della produzione, con la creazione di posti di lavoro mediante costruzione di centrali eoliche e geotermiche, con la produzione di energia pulita attraverso l’energia solare e suoi derivati, con l’incentivazione all’uso dei mezzi di trasporto pubblici a discapito di quelli privati.

Dobbiamo protestare contro il passo indietro della politica italiana che prevede addirittura la costruzione di una centrale nucleare sul nostro territorio, zona sismica fra le più alte in Italia, senza tener conto della limitatezza della fonte dell’uranio, del problema dello smaltimento delle scorie radioattive e degli enormi costi (pagati dai contribuenti) per la costruzione di impianti per il solo vantaggio degli imprenditori nostrani e francesi (il brevetto degli impianti nucleari è francese).

Come ci opponiamo con forza alla costruzione dell’inceneritore nel cementificio del comune di Fanna, finalizzato a bruciare giornalmente 90 tonnellate di rifiuti speciali cpr-q (per la felicità delle ecomafie) disseminando nell’aria nano particelle cancerogene, diossine, metalli pesanti con conseguente aumento di tumori e leucemie, soprattutto fra i bambini, nelle zone adiacenti. Ma dalle cronache locali leggiamo la notizia che anche la zona industriale Ponte Rosso di San Vito al Tagliamento è candidata a ospitare un nuovo termovalorizzatore. Sarà obbligo dei Giovani Comunisti stingere contatti con i comitati cittadini e schierarsi in prima linea contro l’inceneritore.

Come sarà nostro compito in primis opporci agli sprechi e all’inquinamento, iniziando fin da subito nel nostro piccolo per arrivare a istituire campagne di sensibilizzazione, facendo pressioni sulle amministrazioni locali, che facciano seguire alla raccolta differenziata il riciclaggio.

ANTIFASCISMO E ANTIRAZZISMO

Negli ultimi tempi assistiamo all’imbarbarimento delle relazioni sociali e all’aumento di un clima di intolleranza e discriminazione verso gay, disabili e immigrati, che vengono insultati e picchiati per il solo fatto di essere percepiti diversi. Anche le stesse cronache locali mostrano la pericolosa deriva razzista e xenofoba che sta dilagando fra i giovani. Come molto pericoloso è il tentativo dell’organizzazione neofascista Casapound di prendere piede a Pordenone. Ma oltre ad un razzismo di matrice fascista e reazionaria, abbiamo soprattutto un razzismo di tipo istituzionale, personificato dal partito della Lega Nord, che ha fatto della xenofobia e del disprezzo del “diverso” il suo agire politico.

Come giovani comunisti abbiamo il dovere di farci portatori dei valori della Costituzione Italiana, nata dalla Resistenza e dalla lotta partigiana, come uguaglianza, libertà, giustizia sociale, laicità dello stato, diritti civili, solidarietà. In questo senso è nostro obiettivo ribadire con forza il nostro antifascismo militante in risposta alle violenze perpetrate da fascisti e razzisti, assieme al ricordo e alla memoria storica, offuscata dai revisionismi di destra e centrosinistra, stringendo rapporti di collaborazione con l’Anpi locale, con l’iscrizione stessa nell’Associazione da parte di tutti i compagni.

Sotto questo punto di vista è importante sviluppare una campagna di informazione fra i giovani su ciò che ha significato il fascismo e il neofascismo in Italia.

Dato il momento storico di crisi economica-sociale a livello mondiale e nazionale, è molto probabile lo scivolamento nella barbarie attraverso derive razziste nei confronti degli immigrati, visti come capro espiatorio.

E’ necessario che i giovani comunisti, che vivono la città, siano capaci di interpretare il disagio e la rabbia dei giovani e che la sappiano canalizzare non verso i deboli, gli ultimi e gli sfruttati, ma verso gli sfruttatori, gli oppressori e i padroni.

SPAZI SOCIALI

Abbiamo sempre ribadito la necessità di spazi sociali laici di aggregazione giovanile fruibili gratuitamente nella provincia. E’ infatti intollerabile che i ragazzi di oggi abbiano a disposizione come luoghi di incontro solamente i bar delle piazze, trasformati nei saloni dei centri commerciali dediti al profitto. I giovani hanno bisogno di luoghi sociali, in cui sviluppare la propria creatività. I giovani comunisti perciò si impegnano ad aprire le sedi del partito non solo per incontri e assemblee, ma anche per trasformare la federazione in spazi di espressione giovanile per quel che si può. Sarà anche necessario sviluppare attività artistiche e ricreative attrattive come cineforum, filesharing, djset, aperitivi come strumento iniziale ed efficace di avvicinamento dei giovani alla politica, intesa come partecipazione dal basso, confronto di idee, crescita culturale e intellettuale di ciascuno individuo all’interno della collettività. Perciò è nostro compito rendere la Casa del Popolo, attualmente l’unico spazio pubblico, gratuito e laico usufruibile dai ragazzi, più a misura dei giovani e trovare altri posti da autogestire autonomamente.

LAVORO E PRECARIETA’

La crisi economica sistemica del capitalismo globale finanziarizzato ha aggravato la condizione sociale dei lavoratori, ridotti ormai a merce finalizzata al profitto della borghesia e delle grandi industrie. Ma tutto questo avviene dopo che per 30 anni i governi nazionali e Confindustria hanno sferrato un duro attacco di classe nei confronti del mondo del lavoro, mettendo in discussione i diritti sociali e le conquiste operaie del secolo scorso attraverso la continua contrazione salariale, l’abolizione della scala mobile e la privatizzazione dei settori dell’economia utili alla collettività. Dall’altra parte invece aumentavano i profitti delle grandi imprese, gli stipendi dei manager e si allargava la forbice delle rendite fra ricchi e poveri.

Su questo sia i governi di centrodestra che quelli di centrosinistra hanno apportato il loro contributo, primi fra tutti il pacchetto Treu e la legge 30, che precarizzano il lavoro di migliaia di giovani, condannano la loro esistenza all’incertezza del futuro e con molta probabilità li lasceranno senza pensione. E adesso si aggiunge anche il recente collegato lavoro, che sbarra la strada alle assunzioni a tempo indeterminato dei precari dopo lo scadere del loro contratto.

A livello mondiale i capitalisti e le banche internazionali dopo aver causato la crisi, hanno ricevuto ingenti somme di denaro dai vari stati per non fallire ed ora proprio loro chiedono ai governi di abbattere lo stato sociale e di distruggere tutto ciò che è pubblico a favore del privato.

Dobbiamo porre fine a questa lotta di classe unilaterale e all’individualizzazione del rapporto capitale-lavoro che porta i giovani precari all’abbandono, ma che si sta riversando anche su tutti gli altri lavoratori grazie allo smantellamento del CCNL. Come giovani anticapitalisti, antiliberisti e rivoluzionari dobbiamo creare un immaginario fra le giovani generazioni di speranza verso il futuro per mezzo della lotta collettiva, della resistenza sociale di massa e dell’unione fra le varie istanze dei lavoratori e delle lavoratrici.

A livello locale va intrapresa una maggiore collaborazione fra i sindacati (CGIL e Cobas) e la nostra organizzazione giovanile, al fine di rendere la nostra giovanile in grado di dare risposte a 360 gradi ai giovani studenti e lavoratori.

ORGANIZZAZIONE E TERRITORIO

Per la fattibilità delle linee di indirizzo sopra esposte sarà necessario dotarsi di una struttura interna organizzata ed efficiente, in grado di agire su tutti i fronti in modo da non avere carenze di alcun tipo. Questo è possibile attraverso una suddivisione elastica dei ruoli e dei compiti all’interno del gruppo politico giovanile, senza trascurare nessun aspetto. Queste sono le nostre richieste:

  1. Un coordinamento provinciale che si riunisca a cadenza mensile e sia composto dal coordinatore provinciale e da un numero da definirsi di giovani in grado di ricoprire tutti i ruoli strategici per il funzionamento dell’organizzazione attraverso l’attribuzione di una delega tematica ad ogni membro del coordinamento;
  2. Una serie di referenti territoriali individuati dal coordinamento che si relazioneranno con lo stesso, al fine di coprire tutta la provincia e di far crescere la nostra giovanile a tutti i livelli locali;
  3. Un’assemblea mensile degli iscritti che discuta di tutte le problematiche e le esigenze relative alla provincia.

Va aperto un maggiore dialogo con tutti gli iscritti, con la massima trasparenza e confronto tra i compagni.

E’ importante anche stringere un maggiore contatto con i coordinamenti e gli iscritti delle altre province, attraverso assemblee regionali, delle quali la Federazione di Pordenone dà la sua piena ospitalità, con il fine di organizzare iniziative in comune a livello regionale.

Come ad esempio fronteggiare la probabile costruzione di una centrale nucleare sul Tagliamento e opporci alla base militare americana di Aviano (che ospiterà altre duecento testate nucleari provenienti dalle basi americane di tutta Europa), ribadendo la nostra contrarietà alla guerra militare in Afghanistan e l’uscita dell’Italia dalla Nato.

Proporremo quindi un tavolo non solo dei Giovani Comunisti ma anche dei giovani di sinistra al fine di intraprendere rapporti di collaborazione e confronto con le altre giovanili, con l’obiettivo di condividere quelle battaglie comuni su cui può esserci una naturale e doverosa convergenza.

Riteniamo imperativo l’uso di strumenti informatici per la diffusione delle nostre idee e delle nostre proposte, attraverso un più attento uso di facebook e con il rilancio del blog: nel mondo della comunicazione e dell’immagine di oggi è importante saper trasmettere i nostri contenuti con gli strumenti virtuali e multimediali del web, questo per creare un immaginario ed una certa attrattiva fra i giovani della rete.

Oggi il free software e il p2p sono lo strumento in campo informatico di condivisione del sapere e di socializzazione della cultura, in contrasto al diritto d’autore e alla visione monopolistica e privatistica della conoscenza subordinata al profitto. Per cui sarà necessario come giovani comunisti libertari attenti alla cultura e al sapere come strumento democratico delle masse per la propria emancipazione sociale diffondere il filesharing della conoscenza, dell’arte e della cultura.

Proponiamo anche la creazione di un giornaletto dei Giovani Comunisti di Pordenone (magari inizialmente solo in pdf), che affronti questioni nazionali e locali e che parli di tematiche giovanili, come uno dei tanti strumenti di propaganda.

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