venerdì 4 settembre 2009

Da Collettivo a Partito: L'evoluzione politica della lotta giovanile


di Diletta Martin, Gianluca Giannetto


Essere comunisti nel Nord-Est non è mai stato facile. Dapprima terra bianca e bigotta con la Democrazia Cristiana, ed ora verde e xenofoba con la Lega Nord. Ed è difficile soprattutto a Pordenone, città in cui la Lega Nord è al 27% ed il PRC non arriva nemmeno al 2% .
Il nostro percorso è quindi cominciato all'interno di una città storicamente di destra, dove il movimento giovanile è sempre esistito a sprazzi e sempre in funzione antagonista e poco costruttiva, come nel caso del movimento anti-Moratti di qualche anno fa.
In modo simile agli ultimi gruppi, nel novembre 2008, nacque il collettivo studentesco AUT-PN, sempre in posizione antagonista (no-Gelmini), ma con l'idea di non limitarsi a questo e di costruire un qualcosa in più contro passività e qualunquismo che attanagliano il mondo giovanile. Nonostante beneficiassimo ancora dell'ultima spinta del movimento nazionale contro la riforma Gelmini, abbiamo cercato di costruire in prima istanza un gruppo pluralista non omogeneo, con una sola linea guida: l'antifascismo. A seguire, sono state organizzate le prime manifestazioni (la prima in assoluto, quella realizzata in solidarietà al popolo Palestinese durante il conflitto nella striscia di Gaza), poi alcune fatte per i vari disservizi scolastici della Provincia, e l'ultima in ordine cronologico il "Social Lab","laboratorio sociale", ovvero la riappropriazione virtuale degli spazi sociali pubblici che sono assolutamente inesistenti nel nostro comune.
Questo percorso di autoformazione ha portato al convincimento della parte comunista del collettivo che era nostro dovere riappropriarci dell'organizzazione dei/delle Giovani Comunisti/e in quanto strumento più adeguato al nostro progetto di lotta e rivendicazione politica: da quella sugli spazi sociali, poiché permette un rapporto più proficuo con le istituzioni, al carattere più generale delle rivendicazioni, perché consente di spaziare su argomenti che un collettivo di studenti medi ha difficoltà ad affrontare. Pensiamo che il compito dei Gc nella nostra città, sia anche quello di rilanciare il pensiero e la pratica comunista tra i giovani di Pordenone, dato che dopo anni di carente ed assolutamente inadeguata gestione dell'organizzazione, il nome dei giovani comunisti in città era sconosciuto, anche per coloro che manifestavano interesse nei confronti del progetto, lasciando quindi i ragazzi o in mano alla destra o senza alcuna visione alternativa, progressista e comunista. Inoltre il nostro ingresso nei Gc ci permette di partecipare sia al rilancio del Partito della Rifondazione Comunista, soprattutto dopo la svolta a sinistra sancita al congresso di Chianciano, sia a quello dei Gc nazionali dopo anni di devastante gestione dell'organizzazione giovanile.
La nostra prerogativa sarà quindi la presenza costante e fisica all'interno della politica e della vita pubblica cittadina, con una maggiore attenzione alle tematiche giovanili e studentesche, cercando di proporre sempre e comunque l'ideale comunista di radicale trasformazione dello stato di cose presenti e di lottare per risolvere i vari problemi che coinvolgono da vicino la nostra realtà provincial
e.

1 commento:

  1. Per inciso: a Pordenone esiste una casa del popolo ed è la seconda più antica d'Italia esistente ancora oggi, venne creata da sindacalisti anarchici e socialisti assieme, poichè Torre, nel primo novecento era un quartiere interamente operaio, dove avvenivano uccisi dirigenti di fabbrica crucchi e ci furono grossi scioperi di differenti categorie nel pordenonese, perquisizioni poliziesche nelle fabbriche etc etc... la "bianchizzazione" di massa arrivò soprattutto con l'immigrazione veneta per lavorare alla REX, anche se in minore parte era già presente. Inoltre molti andarono a combattere in Spagna durante la guerra civile, e pochi tornarono...Inoltre basta anche vedere le cartine della Repubblica della Carnia, che arrivava fino quasi a Maniago per rendersi conto che la zona era molto "rossa".
    Max

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